Vetri esterni

Versi  di Mauro Geraci

a Jean Baudrillard

Testo

Di vetro sono gli alberi
rifranti sullo specchio
e le finestre e i fari e i finestrini
radono coi raggi fulminanti del mattino.
Vetri su vetri, l’androne e lenti scure sopra e sotto.
E sono sempre dietro guardando sottovetro
lo scivolar di blocchi come in un bosco d’occhi
da cui crescono storti
rami di luce
in ruote di pavone e arcobaleni di saggezza
che svampano sui vuoti umori dell’autunno.
Quanti paesaggi appesi in alto alle pareti,
quanti ritratti scendono dai chiodi
con abiti, capelli e con parole del finto colore dei cristalli,
per acconciarsi sulle vetrine in strada
l’oro delle cornici loro che non brilla.
Anche tu, Dio mio, sei trasparente.
Talete lo sapeva.
E’ un quadro piatto la terra.
E’ un monitor che non scoppia
carico d’uomini ingialliti e strappati sui bordi del tempo.
La trasparenza è scura.
La trasparenza schiaccia.
La trasparenza uccide.
E chi farà scoppiare la bottiglia
figliando il mondo tondo di spume infinite?
Chi infrangerà col rosso le vetrate
e, ai venti tiepidi dei corridoi,
gioirà a ritrovarsi gli occhi e i brandelli del domani?
Invece non si scoppia e non s’infrange.
Non si studia per insanguinarsi
in sfavillii di schegge pazze
che salgono come tante stelle altre.
Si studia per far studiare,
si parla per far parlare,
si scrive per far scrivere
si fa per far fare.
Si canta per sfondare su schermi che nessuno sfonda
per liberare, ormai ridotte a fili di cristallo,
le canzoncine nuove dei bambini.


Sull’Eurostar Villa San Giovanni – Roma Termini
11 dicembre 2009

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Author: Mauro Geraci

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