A surgiva d’u mari. Al mio Maestro Luigi M. Lombardi Satriani

Versi e musica di Mauro Geraci
Roma, settembre 2022

 

Con estrema dolcezza e sapendo che prima o poi sarei riuscito a scriverla, me l’aveva richiesta mesi prima di partire affinché avesse avuto il piacere di ascoltarla in anticipo. Io invece, solo adesso, a quattro mesi dalla scomparsa, riesco a superare il dolore trovando qualche parola cantata che spero degna d’essere dedicata al mio grande, straordinario Maestro, Luigi M. Lombardi Satriani. La canzone qui presente, A surgiva d’u mari, vuol essere così solo il primo passo poetico-musicale verso un componimento di più ampio respiro sulla sua personalità, sul suo studio antropologico, sul suo fondamentale impegno culturale, politico e civile da sempre attentissimo alla letteratura, allo spettacolo, alla canzone narrativa e di protesta come al sapere critico di noi cantastorie. Si tratta d’una sintonia preziosissima sulla quale, già nel 2002, avevo incentrato in forma ironica e divertente il Cuntrastu tra l’antropologo e u viddanu ma che sarà oggetto di un mio prossimo e approfondito saggio storico-antropologico. Sintonia, quella col mondo dei cantastorie, iniziata già nel 1958 quando s’accostò a Cicciu Busacca con Annabella Rossi e proseguita poi con Franco Trincale, Ignazio Buttitta, Otello Profazio, Rosa Balistreri e me stesso fino al 2022. Senza il suo incoraggiamento e sostegno il mio lavoro antropologico sui cantastorie – confluito soprattutto ne Le ragioni dei cantastorie. Poesia e realtà nella cultura popolare del Sud,  Il Trovatore, Roma 1998 – non avrebbe potuto compiersi. Un amore, quello tra il mio Maestro e i Cantastorie, pienamente condiviso nell’esercizio di un comune sguardo critico sul mondo misto di pietà, di sapere e di lotta. Per te, mio eterno Maestro, A surgiva d’u mari.

Testo 

Un sulu lampu nta l’occhi
e nni capevamu già
ca pi campari a stu munnu
ci voli granni pietà.

E la pietà si conquista
s’ascuti a tia ca stai mutu
ammenzu a fudda chi passa
chi tanta gioia ti dà.

Ma quantu voti a me lingua ci dissi:
“Pigghiamu u ponti ca è drittu pi ddà”.
Iddu mi dissi: “Lu ponti non servi,
lu giru è longu e tu sulu ‘un c’a fa.

Servi na navi china di puisia
si voi passari lu Scillaecariddi,
si voi truvari la vera surgiva
di stu gran mari ca nuddu la sa.

Ah ah ah ah…
si voi truvari la vera surgiva
di tuttu u mari ca nuddu la sa”.

Il mio Maestro Luigi M. Lombardi Satriani nel documentario Rai “Turno C. Canzone operaia” realizzato nel 1974 da Paolo Luciani con la collaborazione del cantastorie Franco Trincale.

E nn’abbrazzammu a duettu,
iddu mi desi la manu,
mi dissi: “Contracurrenti
canta pi jiri luntanu.

A lu livanti e punenti,
ai mariscialli e sirgenti,
ai varvasapii e saccenti
non dari cuntu pi nenti”.

L’anima avia d’un veru liuni,
cchiù di li nobili e di li baruni,
e a mia ogni ghiornu spinceva a circari
unni si trova a surgiva d’u mari.

Doppu tant’anni difatti a truvai:
lu mari scula di l’occhi a la genti,
lu chiantu azzurru contra a lu distinu
quannu u Maistru ti mori vicinu.

Ah ah ah ah…
lu chiantu azzurru contra a lu distinu
quannu u Maistru ti mori vicinu.


Traduzione italiana

Un solo lampo negli occhi / e ci capivamo già /
che per campare in questo mondo / ci vuole grande pietà.

E la pietà si conquista / se ascolti te che stai muto /
in mezzo alla folla che passa / che tanta gioia ti dà.

Ma quante volte la mia lingua gli disse / “Pigliamo il ponte che è dritto per là”.
Lui mi disse: “Il ponte non serve, / il giro è lungo e tu da sol non ce la fai.

Serve una nave piena di poesia / se vuoi passare lo Scillaecariddi, /
se vuoi trovare la vera sorgiva / di questo mar che nessuno la sa.

Ah ah ah ah…
se vuoi trovare la vera sorgiva / di questo mar che nessuno la sa”.

E ci abbracciammo a duetto, / e lui mi diede la mano, /
mi disse: “Controcorrente / canta se vuoi andar lontano.

Al levante e al ponente, / al maresciallo e al sergente, /
al presuntuoso e al saccente / non dare conto per niente”.

L’anima aveva di un vero leone, / più d’ogni nobile e d’ogni barone, /
e me ogni giorno spingeva a cercare / dove si trova la sorgente del mare.

Dopo tant’anni così la trovai: / il mare cola dagli occhi alla gente, /
il pianto azzurro contro al destino / quando il Maestro ti muore vicino.

Ah ah ah ah…
il pianto azzurro contro al destino / quando il Maestro ti muore vicino.

Ascolta e/o scarica

A surgiva d’u mari. Per il mio Maestro Luigi M. Lombardi Satriani

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Author: Mauro Geraci

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