MAURO GERACI… e la sua chitarra
LE RAGIONI DEI CANTASTORIE.
LA CANZONE NARRATIVA IN SICILIA TRA PASSATO E FUTURO
conferenza-recital
Mercoledì 23 marzo 2022, ore 16
LUTE – Libera Università della Terza Età – Messina
Palazzo dei Leoni altrimenti detto Palazzo della Provincia, Sala del Consiglio
Corso Cavour, Messina.
Descrizione
Un ampio, rappresentativo itinerario tra le storie e le ballate dei poeti-cantastorie siciliani di ieri e di oggi. Questo vuol essere “Le ragioni dei cantastorie. La canzone narrativa in Sicilia tra passato e futuro”, conferenza-recital organizzata dalla Libera Università della Terza Età di Messina il prossimo 10 marzo 2020, alle ore 15,30, nell’Aula Magna del Liceo La Farina, in Via Oratorio della Pace 5. Protagonista ne è Mauro Geraci (vedi www.geracicantastorie.it), antropologo culturale che da decenni segue attentamente e con passione la canzone narrativa italiana di cui oggi è anche ampiamente riconosciuto come scrupoloso continuatore e interprete.
Sebbene tragga antiche origini dalla giullaria medievale europea, la tradizione poetica, musicale e spettacolare dei cantastorie di Sicilia, dal secondo dopoguerra a oggi, risulta arricchita di rinnovate prospettive tecniche, espressive e conoscitive. Le ballate presentate da Mauro Geraci con la sua chitarra – di sua composizione o tratte dal vastissimo repertorio di maestri poeti-cantastorie quali Ignazio Buttitta, Orazio Strano, Turiddu Bella, Ciccio Busacca, Vito Santangelo, Giuseppe Ricotta, Franco Trincale, Fortunato Sindoni – rappresentano così una preziosa occasione per addentrarsi nei repertori poetico-musicali che i cantastorie, con toni drammatici, ironici se non del tutto comici, hanno dedicato alla narrazione del passato più remoto come della più stringente contemporaneità, se non del futuro. Temi, questioni, drammi, “piccoli” o “grandi”, spesso passati sotto silenzio o liquidati dai più grandi mezzi d’informazione che, con sorprendenti ed emblematici risvolti, acquistano centralità nell’acuta osservazione che i cantastorie compiono della vita quotidiana, tesa a promuovere una particolare riflessione sulla nostra storia sociale, pubblica e di piazza. In questo modo Mauro Geraci mostrerà al pubblico le potenzialità estranianti, riflessive, critiche e autocritiche che i cantastorie hanno del resto condiviso in ambiti socioculturali molto più ampi di quelli siciliani e meridionali. Ambiti, che hanno sempre travalicato i confini del Sud, dell’Italia e della stessa Europa: dai circuiti dell’emigrazione a quelli radiotelevisivi e telematici, dai movimenti politici internazionali alla canzone d’autore, dal teatro dialettale borghese (da Goldoni fino a de Filippo) a quello “dialettico” che Brecht direttamente ricalcò sul sapere stesso dei cantastorie tedeschi, fino al realismo letterario italiano (da Verga fino a Sciascia, Levi, Pasolini e Consolo), russo e sudamericano, come alla cinematografia che (da Blasetti a Germi e Scorzese) ha voluto coinvolgere in prima persona i cantastorie.
Con un approccio che oggi potremmo definire multimediale – cioè che simultaneamente s’avvale delle potenzialità conoscitive insite nell’oralità, nella scrittura, nella stampa, nella musica, nella recitazione, nella gestualità, nella teatralità come nella rappresentazione grafica della storia dipinta a scene nei grandi cartelloni previsti come scenografia dello spettacolo – i cantastorie ci sollecitano a ripartire dai fatti, a riflettere ancora sul corso tortuoso della nostra storia e su quella degli altri: dall’ideale cortese dei Paladini di Francia alla Baronessa di Carini; dalla leggenda di Colapesce e Aci e Galatea alla vita di Antonello da Messina; dalle storie risorgimentali a quelle che narrano l’insorgenza dei movimenti sindacali contadini fino agli odierni leghismi e neopatriottismi; dalle cronache dell’emigrazione a quelle dell’immigrazione; dal banditismo alla lotta alla mafia e alla corruzione; dalle guerre che ancora affliggono la nostra contemporaneità a uno sguardo ironico sui fenomeni politico-finanziari come sugli aspetti tragicomici che segnano sempre più quest’era supertecnologica e postmoderna.
Questa conferenza-recital del resto costituisce una anticipazione del concerto “Antonellu missinisi e altre storie”. Un concerto che, il prossimo 6 maggio 2020, sempre presso l’Aula Magna del Liceo La Farina di Messina, Mauro Geraci dedicherà alle storie e alle cronache messinesi cantate dai cantastorie, proprio a partire dalla sua storia del grande pittore messinese che, nel 2000, ha ricevuto a Roma il Premio Antonello da Messina.
Locandina