Il mio ricordo per Giorgio Vezzani, scomparso a Reggio Emilia lo scorso 12 gennaio 2022

Il mio ricordo per Giorgio Vezzani
da Il cantastorie on line

Riporto qui di seguito la mia testimonianza, tre le altre, per la tristissima, recente scomparsa di Giorgio Vezzani, amico, studioso, giornalista, fondatore de Il Cantastorie. Rivista di tradizioni popolari e straordinario conoscitore dello spettacolo di piazza. Un impegno che rimarrà d’esempio per il futuro.

Giorgio non era cantastorie ma conosceva i cantastorie molto più quanto loro non conoscessero sé stessi. Ne sia prova quella dialettica tra la casa e la piazza che, più d’ogni altro poeta-cantastorie, lui ha saputo incarnare ed esprimere lungo la sua vita sociale come nella solitaria morte. Quella contraddizione esistenziale che, specie con la sua storica rivista Il Cantastorie, lo ha visto seguire con imperterrita partecipazione la chiassosa spettacolarità di una piazza popolata di cantastorie, burattinai, mimi, teatranti, maggiolanti, saltimbanchi, imbonitori, artisti di strada e, contemporaneamente, coltivare quella solitudine, quel riserbo, quell’individualità ironica che ogni cantastorie che dir si voglia (a partire dell’elogio de Lu silenziu di Ignazio Buttitta) reputa fondamentale a una reale, corale conoscenza.

Questa stupefacente, solitaria apertura di Giorgio la conobbi la prima volta nel 1992-93, per posta, per telefono, lavorando al mio studio sui cantastorie del Sud, poi con le prime e-mail. Si mise a mia totale disposizione fornendomi materiali, indicazioni, consigli specie per la ricostruzione della storia dell’A.I.Ca. e della sua importante rivista. Poi, più tardi, lo incontrai a Santarcangelo di Romagna alla Sagra dei Cantastorie, a Casalecchio di Reno in cui nel 1999 cantai con Franco Trincale, e poi a Motteggiana quando nel 2000 ebbi l’onore di ricevere il Premio Giovanna Daffini con alcune mie ballate tra cui quella sull’uccisione della studentessa romana Marta Russo all’università, Sangu e Sapienza, commissionatami dagli stessi studenti. Poi siamo rimasti sempre in contatto per telefono, per e-mail: qualche anno fa andai a trovarlo a Reggio Emilia assieme a Claudio Piccoli e Tiziana Oppizzi e ci mostrò l’archivio custodito dell’Istituto Achille Peri ma notai il triste clima di dismissione, di abbandono, di isolamento in cui si ritrovava a vivere in una casa ormai vuota d’ogni oggetto, d’ogni ricordo. Poi, di colpo, con grandissima mia sorpresa mi aiutò nell’organizzare la mostra a Roma (oggi a Taormina) per i trent’anni dalla morte di Cicciu Busacca e ne diede ampia notizia sul suo sito quellodelcantastorie.it.; fino al 2 maggio 2020 quando, avendogli inviato le mie ballate sulla pandemia covid e tardando però a consegnargli una nota sui cantastorie siciliani che mi aveva chiesto per il sito, mi rispose con freschissima ironia: “Carissimo amico, grazie per le tue ballate anticorone&c. Sembra che siano in arrivo anche vaccini contro i vuoti di memoria di certi prof. Sempre molto impegnati, Un saluto, Giorgio”. La nota la mandai il giorno dopo e di gran corsa, ridendo per ore e rispondendo lui che “ancora non ho bisogno del vaccino per la perdita della memoria!”. Lui mi rispose divertito, invitandomi “presto” a integrare con altre foto la nota che ancora è leggibile su http://www.quellodelcantastorie.it/i-motivi-musicali-della-tradizione-siciliana-e-il-concorso–daffini-per-cantastorie-.html

Credo che da Giorgio e dalla sua preziosissima opera documentaria e divulgativa tesa far dialogare in una comune, concreta progettualità il mondo intellettuale e scientifico con la cultura popolare, derivi un invito quantomai indispensabile per il mondo di ieri, di oggi e di domani: quello a uscire dalle case per “sentire che vi dice il cantastorie”, ossia per riascoltare, ridiscutere e ricostruire, nello spazio corale della piazza, reale e non virtuale, la nostra storia e il nostro futuro.

Mauro Geraci
Roma, 18 gennaio 2022

  • Ecco un video realizzato da Claudio Bernieri, e posto su Youtube, sui funerali di Giorgio Vezzani avvenuti a Reggio Emilia lo scorso 20 gennaio 2022. Me lo hanno mandato i miei carissimi amici Claudio Piccoli e Tiziana Oppizzi e con voi lo condivido con grande mia tristezza: https://www.youtube.com/watch?v=xlqaICuqnwU
  • Ecco un bellissimo documentario sull’Archivio Giorgio Vezzani acquisito dall’Istituto Superiore di Studi Musicali Achille Peri di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti: https://www.youtube.com/watch?v=CMhMq9OLmKE
    Gesti e risonanze della tradizione popolare. Il drago di Avalon e il dono di Giorgio Vezzani da uno a molti. L’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti conserva e gestisce un importante archivio di interesse demoetnoantropologico. Un’ingente mole di risorse librarie, grafiche, sonore e archivistiche raccolte o prodotte da Giorgio Vezzani in cinquant’anni di attività dedicata a “Il Cantastorie”, rivista di tradizioni popolari da lui diretta e pubblicata a Reggio Emilia dal 1963 al 2011, preserva dall’oblio del tempo la memoria di un mondo dominato dal suono della parola detta o intonata. Per secoli musica e poesia hanno fondato meccanismi di memorizzazione, incarnato percorsi di apprendimento, cadenzato azioni e rituali in svariati contesti della vita privata e sociale. Tra le più significative e durature espressioni della cultura di tradizione orale documentate nell’Archivio di Giorgio Vezzani spicca il Maggio drammatico, «un’antica usanza popolare della gente dell’Appennino tosco-emiliano, nel quale si rappresentano fatti storici o immaginari a sfondo cavalleresco e dove […] il Bene finisce col trionfare sul Male». video ideato e curato da Monica Boni con la preziosa partecipazione di Aurelio Corsini, Marco Piacentini, Paolo Simonazzi contributi d’archivio: Gian Paolo Borghi, Francesco Guccini, Ivana Monti, Natascia Zambonini, TgReggio, Società del Maggio Costabonese e, per le riprese del Maggio “Antigone”, Giuliano Biolchini e Giorgio Vezzani riprese delle interviste realizzate da Giacomo Prencipe realizzazione e montaggio di Silvia Perucchetti consulenza tecnica di Simone Copellini immagine dell’evento e materiali per la comunicazione della Biblioteca Gentilucci realizzati da Antonio Grasselli, ufficio grafica del Comune di Reggio Emilia e Silvia Perucchetti fotografie d’archivio di Giuseppe Maria Codazzi, Silvia Perucchetti, Paolo Simonazzi, Giorgio Vezzani, archivio di Romolo Fioroni, archivio di Giacobbe Biondini Si ringraziano per la collaborazione al progetto: Giuliano Biolchini, Gian Paolo Borghi, Aurelio Corsini, Francesco Guccini, Ivana Monti, Marco Piacentini, Paolo Simonazzi, Natascia Zambonini, Società del Maggio Costabonese Errata corrige: al minuto 28.42 le fotografie con Gianni Bonicelli ritraggono il Maggio di Stefano Fioroni “Brunetto e Amatore”, rappresentato a Costabona di Villa Minozzo (RE) il 3 luglio 2011

 

Share:

Author: Mauro Geraci

Lascia un commento